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Il nostro approccio, il vostro corpo

Il nostro fine è evitare di contrastare i processi fisiologici dell’organismo. Il nostro è un approccio olistico. Un approccio che favorisce il ripristino dell’equilibrio fisico, affrontare le cause con la massima efficacia. Garantendo così un rapido sollievo dalle sintomatologie.

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ossa

Apparato osteoarticolare e muscolare

I problemi osteo-articolari e muscolari, caratterizzati da dolore, più o meno intenso, accompagnato a rigidità e difficoltà di movimento, costituiscono la causa più frequente di ricorso al medico di famiglia. Circa il 30-40% dei disturbi, lamentati dai pazienti al proprio medico, riguarda infatti dolori acuti, più di frequente coinvolgenti schiena, collo, spalle, che possono essere la conseguenza di un trauma o di un affaticamento muscolare (spesso in relazione ad attività sportiva, lavorativa o a posture scorrette). Si stima inoltre che in Italia ben 5,5 milioni di persone sono affette da patologie osteo-articolari e/o muscolari di tipo cronico-evolutivo. In entrambi i casi si registra un’elevata tendenza all’utilizzo di farmaci antinfiammatori di sintesi con conseguenze tanto più devastanti per la salute quanto più lungo è il periodo di assunzione. Riportiamo, nello schema seguente, le patologie muscolari e osteo-articolari a riscontro più frequente.

PROBLEMATICHE LE PIÙ COMUNI SINTOMI DURATA/DECORSO
Muscolari e tendinee
  • contusioni
  • strappi
  • contratture(es. colpo della strega, cervicale, torcicollo, etc.)
  • tendiniti
  • distorsioni
  • epicondilite(gomito del tennista)
  • dolore acuto intenso
  • sofferenza muscolare
  • infiammazione
  • forte difficoltà di movimento
  • rigidità
Normalmente a decorso medio-breve. Superata la fase acuta possono però andare incontro a cronicizzazione (se non vengono risolte le cause a monte ed eliminati i fattori predisponenti)
Osteo articolari
  • artrite
  • artrosi(gonartrosi, artrosi della mano, artrosi dell’anca, etc.)
 
  • dolore persistente invalidante
  • rigidità
  • limitazione funzionale
  • tumefazione
Normalmente a decorso lungo. Nella maggior parte dei casi si tratta infatti di patologie a decorso cronico-evolutivo che portano ad alterazione funzionale.


Tra le patologie dolorose a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, caratterizzate da dolore persistente invalidante, ricordiamo anche la lombo-sciatalgia e la sindrome del tunnel carpale, problematiche molto dolorose causate dall’infiammazione dei nervi (rispettivamente nervo sciatico e nervo mediano).

I tendini sono dei fasci fibrosi che connettono i muscoli alle ossa aventi la funzione di far realizzare un movimento alle ossa in seguito ad una contrazione muscolare.
Si parla di tendinite quando a livello di uno o più dei quasi 300 tendini presenti all’interno del nostro organismo si instaura un processo infiammatorio (raramente un tendine sano va incontro a infiammazioni acute da sovraccarico, in questi casi ad subire danni sono i muscoli o le ossa). Questa infiammazione è causata dal sovraffaticamento, microtraumi ed dalle continue microsollecitazioni che i tendini subiscono e che vanno a danneggiare le fibre di cui sono composti.
Anche se i tessuti tendono a ripristinare le parti lesionate, l’integrità e l’elasticità del tendine originale non viene più ripristinata ed è quindi meno resistente ai continui stimoli motori, soprattutto se l’afflusso sanguigno è scarso. Le cause delle tendiniti possono essere: aumento della frequenza e dell’intensità degli allenamenti, sovrallenamento, abbigliamento e calzature non adeguate, corsa su terreni sconnessi o particolarmente duri, scivolosi o troppo soffici come la sabbia, errata esecuzione tecnica dell’esercizio, squilibrio tra forza muscolare e resistenza tendinea (frequente in chi assume steroidi anabolizzanti), iniezioni locali di corticosteroidi, mancanza di riscaldamento globale e specifico, ripresa precoce degli allenamenti dopo un infortunio, vizi posturali.
Ma anche patologie sistemiche come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso, la gotta, l’ipercolesterolemia o l’insufficienza renale; fattori congeniti quali dismetrie tra gli arti, difetti di assialità (anomalie nelle curve fisiologiche del rachide, valgismo o varismo delle ginocchia, conflitti articolari ecc.), l’invecchiamento (già verso i 30-35 anni i tendini perdono tonicità e vascolarizzazione) e le variazioni ormonali.

Sintomo della tendinite è un dolore acuto in corrispondenza della zona anatomica in cui vi è il tendine interessato dall’infiammazione, soprattutto in seguito ad un movimento caratterizzato da uno sforzo eccessivo. Se il tendine subisce una lesione tale da fratturarlo completamente compaiono anche gonfiore ed ecchimosi. Inoltre può presentare tumefazione se l’infiammazione si estende alle guaine tendinee.
I distretti anatomici maggiormente colpiti da tendiniti sono le spalle, i gomiti (epicondilite o “gomito del tennista”), i polsi, le mani, le ginocchia, le caviglie (tendine d’Achille) e i piedi.

L’epicondilite o “gomito del tennista” è la tendinite a carico del tendine dei muscoli epicondilei (muscoli estensori dell’avambraccio), che si inserisce nell’osso del gomito (epicondilo), a carattere degenerativo-infiammatoria. Si innesca in seguito a movimenti ripetuti e intensi dei giocatori di tennis (ma anche del golf, del baseball, della scherma e del nuoto in frequenza minore), di operai che sforzano eccessivamente questa articolazione (muratori, pittori, etc.), ma anche per logoramento fisiologico, infatti non compare prima dei 35 anni. I sintomi sono il dolore molto localizzato e intenso, debolezza anche nel sollevare piccoli oggetti.