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Diarrea del viaggiatore: sintomi, cause e prevenzione

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La diarrea del viaggiatore, come viene comunemente definita, colpisce ogni anno fra il 20 e il 30% dei viaggiatori internazionali, ovvero circa 10 milioni di persone.

L’elemento più rilevante nell’analisi del rischio è il luogo di destinazione del viaggio: i paesi in via di sviluppo dell’America Latina, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia sono tra le destinazioni a rischio più elevato.

Le persone che maggiormente rischiano di infettarsi sono i giovani adulti, gli immunodepressi, le persone affette da malattie infiammatorie intestinali o da diabete, coloro che assumono H2 bloccanti o antiacidi. La diarrea del viaggiatore è una problematica che in genere colpisce in maniera indistinta uomini e donne e solitamente si presenta entro la prima settimana di viaggio, ma potrebbe verificarsi in ogni momento durante la vacanza e anche dopo il ritorno a casa.

I sintomi più comuni

Nella maggior parte dei casi l’inizio è repentino. La malattia solitamente porta a un aumento della frequenza, del volume e del peso delle evacuazioni ed è comune anche l’alterazione della consistenza delle feci. Il viaggiatore ha, in media, da 4 a 5 movimenti intestinali abbondanti e acquosi ogni giorno.

Altri sintomi comuni associati sono la nausea, il vomito, i crampi addominali, gonfiori, febbre, urgenza e malesseri. La maggior parte dei casi sono benigni e si risolvono in 1-2 giorni senza alcun trattamento. Fino al 90% dei casi si risolve entro una settimana, e fino al 98% entro un mese: solo in rari casi la diarrea del viaggiatore può rappresentare un pericolo per la vita.

La causa più comune è l'ingestione di acqua contaminata

mani acqua (1)

Le cause della diarrea del viaggiatore

La fonte primaria di infezione è l’ingestione di acqua e cibi contaminati da batteri di origine fecale. Gli agenti infettivi sono le cause principali: gli enteropatogeni batterici causano approssimativamente la diarrea del viaggiatore nell’80% dei casi. L’agente causale più comune è l’Escherichia coli, il quale causa una diarrea acquosa associata a crampi e febbre bassa o assente. Fra i potenziali agenti causali, oltre a Escherichia coli e altri batteri patogeni, ci sono una varietà di agenti virali e parassiti enterici che possono far scaturire la fastidiosa problematica.

Come prevenire

Tutti i viaggiatori possono minimizzare i rischi di diarrea del viaggiatore seguendo le seguenti misure preventive:

  1. evitare cibi e bevande acquistate da venditori ambulanti o altri posti dove sono presenti condizioni non igieniche;
  2. evitare di mangiare carni o pesci crudi o poco cotti;
  3. evitare di mangiare frutta e verdura cruda senza averla precedentemente sbucciata.

I cibi ben cucinati e conservati solitamente sono sicuri mentre l’acqua del rubinetto, il ghiaccio, il latte non pastorizzato e i prodotti alimentari sono associati al rischio di diarrea del viaggiatore. Fra le bevande sicure, invece, ci sono l’acqua frizzante in bottiglia, il thè e caffè caldo, la birra, il vino e l’acqua bollita o trattata in modo opportuno con iodio o cloro.

Come trattare la diarrea

Solitamente è una malattia che si risolve da sola senza trattamenti specifici; tuttavia è molto importante reidratarsi spesso per ripristinare i liquidi persi ed evitare la ben più grave disidratazione.

I viaggiatori che sperimentano tre o più episodi di diarrea in un periodo di 8 ore, specialmente se associato con nausea, vomito, crampi addominali, febbre o sangue nelle feci, possono trovare beneficio da una terapia antimicrobica.

 

 

Liberamente tratto da un testo divulgato dal Center for Disease Control (CDC) statunitense.

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